sabato 5 maggio 2012

Dalla lecceta secolare di Sassovivo alla lecceta rupestre del Sasso di Pale, passando per i boschi del monte Serrone

La guida Franco della FIE Umbra Valle Trekking
Questo è stato il percorso a piedi, conosciuto anche come “via della carta”, eseguito dagli studenti delle classi seconde dell’Istituto comprensivo Gentile da Foligno che partecipano al Progetto Cittadini del Mondo, promosso dalla Diocesi di Foligno, area salvaguardia del creato, nell’anno internazionale dedicato alle foreste. Il contatto sensoriale con la biodiversità di un bosco ha consentito agli studenti di distinguere gli alberi autoctoni del nostro territorio. I boschi di collina in Umbria sono i più diffusi e sono principalmente caratterizzati dalla presenza di due querce: la roverella ed il cerro. Sui versanti più freschi dell'appennino umbro-marchigiano troviamo la presenza di boschi a prevalenza di carpino nero e orniello, accompagnati da specie erbacee come il ciclamino e la fragolina di bosco. Tipiche delle quote più basse e dei versanti più caldi sono le formazioni di leccio, quercia sempreverde che crea boschi molto fitti ed ombreggiati e spesso impenetrabili a causa della diffusa presenza di arbusti, quali l'alloro e il corbezzolo, e specie lianose come la stracciabraghe e la vitalba. Un’escursione esploratrice, con la collaborazione dell’esperte guide della Federazione Italiana Escursionismo Valle umbra trekking, che ha permesso, inoltre, agli alunni non solo di conoscere le piante, ma anche di vivere l’esperienza del camminare, in un ambiente diverso da quello urbano. Passeggiare per un sentiero di montagna ha dato la possibilità di godere di piccole cose come il silenzio, la meraviglia, il camminare all’aria aperta, il contatto diretto con il mondo naturale, che ha aiutato a riflettere sicuramente i ragazzi e le ragazze sul valore e la bellezza del nostro creato. Come rimanere, perciò, indifferenti di fronte alle problematiche che derivano dai fenomeni quali i cambiamenti climatici, la desertificazione, il degrado e la perdita di produttività di vaste aree agricole, l’inquinamento dei fiumi e delle falde acquifere, la perdita della biodiversità, l’aumento di eventi naturali estremi, il disboscamento di varie aree, che stanno caratterizzando questo terzo millennio della nostra umanità? Per questo la conoscenza anche didattica deve far crescere sia il rispetto per l’ambiente che la volontà di proteggerlo dal degrado e dall’inquinamento. Acquisire un sentimento di rispetto-amore, per il quale tutti, persone ed istituzioni, siamo chiamati ad essere dei custodi del creato, attraverso una vera “coscienza e sensibilità ecologica” ed uno “stile di vita” nel quale, in contrapposizione al dominio della logica economica, accordiamo valore ad una qualità di vita responsabile e sostenibile.

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